Milano, 15 Ottobre 2023A Palazzo Borghese, nel 1866, si tenne l’ultimo ricevimento in costume della Roma Pontificia. Vi prese parte tutta l’aristocrazia cittadina, già divisa al suo interno tra la parte nera fedele al Papa e quella bianca simpatizzante per i Savoia. In quell’occasione un brindisi in favore del re d’Italia ebbe conseguenze imprevedibili”.

Così il mensile BBC History Italia, tra le maggiori riviste italiane specializzate in Storia, sul numero di Novembre 2023 dedica un lungo e dettagliato articolo dal titolo “Un brindisi sciagurato al gran ballo della nobiltà romana” al nuovo libro del giornalista e scrittore Andrea Cotticelli L’ultimo gran ballo della Roma Pontificia. Ritratti e Storie Familiari della Nobiltà dell’Ottocento, edito da Palombi Editori e uscito in questi giorni in tutta Italia, a firma dello stesso autore.

Durante il Carnevale Romano, apice della stagione mondana della Roma del Papa Re, la sera di mercoledì 7 Febbraio 1866, i Principi Marcantonio V e Teresa Borghese avevano organizzato un sontuoso Ballo in Costume, al quale avevano invitato tutta la nobiltà romana e il gotha internazionale, per celebrare il Carnevale, una delle festività più amate a Roma sia dai nobili che dal popolo”.

A far gli onori di casa erano i Principi Borghese, famiglia schierata con la Nobiltà Nera, che aveva dato i natali a Papa Paolo V e che ancora alla metà dell’Ottocento veniva considerata la più importante di Roma”.

La nobiltà romana a quel tempo era già divisa in due fazioni, createsi dopo ampie divergenze di opinioni circa l’assoluta fedeltà al Papato. Non tutte le famiglie nobili romane, dopo la nascita del Regno d’Italia, che per il momento ne escludeva Roma, mantenevano ancora fermo il loro atavico spirito di attaccamento allo Stato Pontificio. Alcune cominciarono a vedere di buon occhio il nuovo Regno sotto lo scettro dei Savoia, che prometteva di portare con sé positivi cambiamenti lungo la penisola”.

Fu il Conte Carlo Lovatelli, convinto liberale dall’atteggiamento baldanzoso, che si lanciò in un brindisi al Re d’Italia e all’emancipazione della Patria dallo straniero.

Mentre il Principe Ladislao, figlio cadetto degli Odescalchi, non rendendosi conto, o forse non curandosi, del fatto che intorno a lui ci fossero giovani che ricoprivano in famiglia il ruolo di primogenito con diritto di eredità su tutti i titoli e i beni della casata di appartenenza, propose un brindisi all’abolizione dell’odiato maggiorascato, legge ancora vigente nello Stato Pontificio, che dava appunto al primogenito maschio tale diritto a discapito dei fratelli minori come lui.

Gli altri lo guardarono un po’ stupiti, presi alla sprovvista dall’audace proposta di un tale brindisi proprio in casa della Nobiltà Nera, ma alla fine scoppiarono in una fragorosa risata e si unirono al brindisi in una atmosfera giocosa e trasgressiva”.

Il Conte Carlo Lovatelli (1843-1892) in costume da Spadaccino al Ballo Borghese 1866 (Collezione A. Cotticelli)
Il Conte Carlo Lovatelli (1843-1892) in costume da Spadaccino al Ballo Borghese 1866
(Collezione A. Cotticelli)

La dura ed esemplare condanna di Pio IX si abbatté implacabile sull’allegro gruppetto riunitosi a brindare quella sera di Carnevale a Palazzo Borghese.

Fu inflitto l’esilio da Roma con l’obbligo di partenza immediata ai due fratelli Principi Ladislao e Baldassarre Odescalchi, ritenuti i principali istigatori dell’accaduto, al Conte Carlo Lovatelli, ritenuto l’iniziatore del brindisi al Re d’Italia, e al Principe Guido di Carpegna per non aver denunciato i suoi compagni”.

È curioso osservare che un brindisi spensierato tra ragazzi ebbe conseguenze tanto importanti”.

BBC History Italia
Novembre 2023

Il Principe Ladislao Odescalchi (1846-1922) in costume da Ussaro al Ballo Borghese 1866 (Collezione A. Cotticelli)
Il Principe Ladislao Odescalchi (1846-1922) in costume da Ussaro al Ballo Borghese 1866
(Collezione A. Cotticelli)